Oggi nelle carceri di Roma aumentano le seconde chance per merito del “solito” imprenditore di Prato Giammarco Piacenti specializzato nel restauro delle Belle Arti. Lunedì 29 luglio Giammarco è venuto a Rebibbia Terza Casa e al Penale e subito dopo i colloqui ha inviato tre offerte di lavoro. Poco fa mi ha avvisato: “I cantieri che sto aprendo per il Giubileo sono parecchi, mi serve manodopera, lunedì c’erano diversi candidati validi, ne richiedo altri tre.”
Det numero 1: A. nato a Campagnano, cresciuto a Ottavia, residente a Montespaccato, 66 anni che sembrano di meno, fine pena 2030. “Sto nell’edilizia da quando ero bambino, mi ha insegnato tutto mio padre, non c’è una cosa che non so fare, sono molto più di una mezza cucchiara, diciamo tre quarti di cucchiara”.
Det numero 2: M. semilibero di san Basilio di 43 anni, giardiniere esperto che in passato ha gestito un negozio di materiali edili a Zagarolo. M. già lavora fuori per conto del DAP ed è dimittendo: finisce a dicembre. “Non mi fermo mai, so’ un mulo, ho fatto il compleanno il 19 luglio e mio figlio fa gli anni il 4 agosto. Se mi prendete mi fate un regalo pazzesco, sarò l’uomo più felice del mondo.”
Det numero 3: M. semilibero marocchino, fabbro e saldatore specializzato in porte, finestre e cancelli, dipendente dell’Ammistrazione Penitenziaria sempre sognando il salto di qualità. In questi giorni era fuori in permesso premio dunque il colloquio con Giammarco Piacenti gliel’ho fatto fare al telefono. Ed è bastato. Riconoscenza imperitura per il titolare della storica Piacenti Spa che tra Gorgona, Pianosa e Prato ha già assunto 5 detenuti.
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